L’UCI torna sul dossier di Andrey Amador. Dopo la pausa per le festività, la federazione internazionale è chiamata a prendere una decisione riguardo il caso del costaricense, desideroso di andare alla Ineos malgrado avesse firmato un precontratto con la Movistar nel mese di luglio. Al momento il corridore risulta così senza squadra, ma Eusebio Unzué non ha intenzione di liberarlo dall’accordo, se non dietro pagamento di un risarcimento. È stata dunque la formazione iberica a citare il proprio ex corridore davanti al Collegio dell’UCI, impugnando l’accordo firmato sia da Amador che dal proprio procuratore Giuseppe Acquadro, con il quale i rapporti lavorativi si sono già in precedenza interrotti.
Una situazione resa ancora più tesa dal fatto che in autunno Amador ha raggiunto un accordo anche con la compagine britannica, che avrebbe dovuto annullare quello raggiunto con la sua precedente squadra. Non dello stesso parere il dirigente spagnolo e il suo staff legale, che hanno così deciso di sottoporre il caso all’UCI, costringendo così Amador a restare, al momento, senza contratto, chiedendo il pagamento di una penale. La volontà del corridore al momento è chiara, tanto che è stato già sorpreso ad allenarsi con la maglia della nuova squadra, ma per il momento è tutto ancora in stallo.
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